ASCOLTAMI
Noctuelles [tr. Falene]
Alborada del gracioso [tr. Mattinata di un “giullare”]
Oiseaux tristes [tr. Uccelli tristi]
SUITE MIROIRS (1905) Maurice Ravel
Une barque sur l’océan [tr. Una barca sull’oceano]
La vallée des cloches [tr. La valle delle campane]
Il compositore francese evoca immagini desuete per l’ambiente della musica a programma: falene – insetti notturni – anziché le loro “cugine” diurne; uccelli introversi e passivi; la maestosità dell’oceano contrapposta al mare. Si può senz’altro affermare che sia comune a tutti una sfumatura malinconica e talvolta inquietante.
Allegro energico (I)
Adagio mesto (III)
SONATA IN MI♭ (1949) Samuel Barber
Allegro vivace e scherzoso (II)
Fuga. Allegro con spirito (IV)
Quattro anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, le atrocità di quest’ultima echeggiano ancora in questa Sonata. Scoppi di ordigni, cannonate e fucilate, urla di generali ciechi alla compassione. Pianti di madre, dolore lancinante, disperazione, in un capolavoro di polifonia e ricerca di colori.
Largo e dolce (II)
Andante (I)
SONATA IN SI MINORE
flauto e pianoforte
Johann Sebastian Bach
Presto (III)
Un dialogo perenne, un continuo completarsi l’un l’altro, un rinforzarsi a vicenda, nella conduzioni di mirabili melodie firmate dal genio di Eisenach. La nostra mente acquisisce respiro e libertà ascoltando quest’opera dai molteplici piani sonori.
MANTRA (1970) - Karlheinz Stockhausen
Un’opera in cui un mantra (ossia il materiale tematico) risuona perpetuo dall’inizio alla fine, ma costantemente variato: in diminuzione qui, in inversione là, e anche in contrappunto con altre versioni di se stesso che coesistono nello stesso momento.
L’arte musicale è la capacità di parlare, attraverso i suoni, del mondo entro cui viviamo. E qui dentro c’è proprio l’universo. Ogni qualvolta si ripresenta, il mantra si riveste di una luce diversa, talora giocosa, altre volte smarrita in un
mare di nebbia; poi lo ritroviamo in uno sfondo jazz, o addirittura fluttuante nella calma spaziale, interrotta bruscamente da una tempesta di asteroidi! E ancora, accade più volte che si inceppi come un disco rotto, o che lo sentiamo trasformarsi in motivetti ritmici umoristici e spiritosi. L’ironia è l’ultima cosa che manca in questo brano, del resto Stockhausen non era un tipo che prendeva e che si prendeva sul serio!
Non resta che aggiungere che si sentiranno anche i suoni esotici ed interessanti dei woodblock, dei cimbali antichi, e il suggestivo suono del pianoforte distorto dal modulatore ad anello: una varietà timbrica mozzafiato, e un atmosfera…stellare!
CONCERTO PER PF E ORCHESTRA IN FA MINORE Fryderyk Chopin
Uno dei più celebri concerti romantici, interpretato insieme alla Belgrade Symphony diretta dal M° Radan Jovanovic.
NAVIGAZIONE: I. Maestoso 0.00; II. Larghetto 15.30; III. Allegro vivace 24.33